Travertino, Quintana, ceramica, 100 torri, Calanchi, Dito del Diavolo, Anisetta Meletti, Oliva all’Ascolana, Falerio e Rosso Piceno Superiore: sintetizziamo così la bellissima città di Ascoli Piceno, un gioiello della regione Marche e dell’Italia. Oggi vi indichiamo le 10 cose imperdibili di questo capoluogo, che offre tanto da vedere, da scoprire, da fare e da assaggiare.

La città delle 100 torri

Disseminate un po’ ovunque, la città di Ascoli Piceno, sorta quasi 2.500 anni fa in epoca pre-romana è conosciuta come la città delle cento torri, per le innumerevoli torri (in effetti quasi 200, ma oltre la metà fu abbattuta da Federico II nel XIII secolo) , gentilizie o campanarie, sorte nel trascorrere dei tempi. La più famosa è la Torre degli Ercolani o del Palazzetto Longobardo, ma seguendo lo specifico “itinerario di via delle torri”, sarà possibile ammirare anche le Torri gemelle, per poi sfociare in piazza Ventidio Basso. Molte di queste torri, nel corso degli anni, sono state ridimensionate ed inglobate nelle abitazioni o trasformate in campanili di chiese. Ricordatevi che le vie, ad Ascoli, sono soprannominate “rue”!

La città del travertino… parlante

Ascoli è edificata sul travertino, ovvero un particolare marmo che si trova nel territorio e che offre scenari davvero unici. Piazza del Popolo è considerata una della più belle d’Italia, e non è possibile andare ad Ascoli senza ammirarla. In stile rinascimentale, è letteralmente incorniciata da un loggiato con 59 archi e palazzetti rinascimentali con portici e merlature. Tutta la pavimentazione è in lastre di travertino che, dopo la pioggia, assumono un suggestivo effetto a specchio. E il travertino, ad Ascoli, dal periodo umanistico è diventato parlante, grazie all’incisione sugli architravi delle porte dei palazzi di frasi, motti e proverbi, colti o dettati dalla saggezza popolare, religiosi o irriverenti, in latino e in volgare. Oggi se ne possono leggere oltre cento, in una sorta di vero e proprio testo che si può leggere lungo le ‘rue’ del centro storico.

Armonia e magia in Piazza del Popolo

Su questo straordinario specchio della città o salotto che dir si voglia si potrebbe scrivere pagine e pagine. La sintesi che qui riportiamo ricorda solamente la straordinaria armonia architettonica di questa piazza rettangolare, tutta di travertino, sovrastata dalla maestosa facciata del Palazzo dei Capitani del Popolo (all’interno la Sala degli Stemmi, un vero e proprio scrigno), le mura della chiesa di San Francesco, i palazzi rinascimentali, i portici e le logge. La piazza assunse la configurazione architettonica attuale nei primi anni del XVI secolo: ultimata la costruzione del colonnato nel 1509, si dette la possibilità ai privati di costruire e sopraelevare i fabbricati seguendo rigorosamente alcune regole, come l’elevazione di un solo piano oltre il colonnato e l’utilizzo degli stessi materiali edili (travertino per le finestre e mattoni rossicci per le volte e le case).

Oliva all’ascolana, fritto misto e Frustingo

Dire Ascoli significa dire oliva! Il prodotto principale della gastronomia ascolana è difatti la rinomata oliva “tenera ascolana”, famosa già in epoca romana. Ripiena di carne e fritta, costituisce l’elemento principale del “fritto misto all’ascolana”. La preparazione è lunga e laboriosa, perché bisogna scegliere l’oliva polposa, tenera, non amara e grande, saperla snocciolare ad elica con lo spelucchino, uno specifico coltellino usato in cucina, e poi ricomporla con il ripieno (fatto di maiale, pollo, manzo, vino, uova, parmigiano e olio). In seguito uova, impanatura e frittura. Tutti gli ascolani la sanno fare, ma a causa del lungo processo di lavorazione solitamente si scelgono le festività per prepararne in grandi quantitativi, da conservare ed utilizzare all’occorrenza. Le olive sono parte principare del “fritto misto“, con costolette di agnello, carciofi e crema pasticcera fritta che si può mangiare come antipasto o secondo, magari accompagnandolo con il vino rosso Piceno Superiore, oppure il Falerio dei Colli Ascolani, prima di terminare con un dolce tipico delle Marche, il Frustingo, a base di frutta secca e fichi. Una magia per il palato!